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fashion week cara delavigne

Fashion week: la passerella come strumento di comunicazione

Chiuse le principali Fashion Week del 2018 tiriamo le somme, tra tante sorprese, novità che indosseremo la prossima stagione autunno/inverno e messaggi sociali. Come ben sappiamo, ormai la moda non è più un settore che mira solo a stupire con le sue sfilate e a vendere i suoi capi, ma è diventata un settore che vuole anche lanciare importanti messaggi: dalla rivendicazione dei diritti delle donne a quelli LGBTQ, dalla lotta alla fame nel mondo alla valorizzazione della diversità.

I sette colori dell’arcobaleno di Burberry

Le sfilate di Londra ci hanno offerto molte sorprese, come per esempio Burberry che ha organizzato uno show spettacolare per salutare Christopher Bailey che cede il timone di direttore creativo. Dopo la collaborazione quasi ventennale tra Bailey e Burberry, lo stiliste ha deciso di creare, con la sua sfilata see-now-buy-now, una collezione incentrata sulla libertà, sulla diversità e sui diritti LGBTQ. Trench, piumini, cappelli decorati con l’iconico motivo check in versione arcobaleno, in onore appunto della comunità LGBTQ, sono alcuni dei capi che hanno sfilato in passerella. Tra le modelle, anche Cara Delevigne, tornata eccezionalmente in passerella dopo il suo abbandono nel 2006, che chiude la sfilata con una lunga pelliccia ecologica nelle tinte arcobaleno foderata con il tessuto check della maison.

Grinko in prima linea per le donne

Durante la Milano Fashion Week, Grinko ha presentato la sua nuova collezione autunno/inverno 2018 con un sfilata sociale contro la violenza sulle donne.

Durante la sfilata il messaggio dello stilista è sottolineato dalla colonna sonora e dalle maxi scritte chiare e leggibili su felpe e bomber oversize. Un’Interpretazione dei volumi iconicamente over di Grinko. Inoltre, negli abiti non mancano colori ed asimmetrie che spezzano simbolicamente le catene della violenza e diventano nastri e strappi. Anche l’hairstyle porta lo stesso messaggio, infatti i capelli destrutturati, grezzi come lana e sporcati con cere e lacche, sono un omaggio a donne combattive e forti. Il brand, oltre all’indignazione per il presente, esprime la speranza che le nuove generazioni sapranno creare un futuro migliore, più giusto e dignitoso per le donne.

Balenciaga contro la fame nel mondo

A Parigi invece, Balenciaga ha scelto di collaborare con World Food Programme, e con la sua collezione autunno/inverno raccoglierà i fondi per sostenere una buona causa. In passerella hanno sfilato le felpe con cappuccio su cui compare la scritta di World Food Programme, assieme ai suoi iconici stivali elasticizzati, le sneakers chunky, le longuette a check e i gioielli fatti di catene, chiavi e tappi di bottiglia. Il direttore creativo Demna Gvsalia ha dichiarato: “Quando qualcuno comprerà un prodotto a marchio WFP, farà una differenza tangibile per le persone affamate nel mondo, l’acquisto di un “cappello” significa che il WFP potrebbe fornire più di 200 pacchetti di biscotti energetici alle persone in stato di emergenza”.

Questa collaborazione rappresenta solo una parte di un progetto più ampio iniziato con una donazione di 250mila dollari e un sostegno verso l’organizzazione umanitaria che durerà fino al 2030.

Quando la realtà quotidiana si riflette nei vestiti

Durante la New York Fashion Week, lo stilista Willy Chawarria ha presentato una collezione menswear che, attraverso le creazioni, rappresenta la parte più oscura della realtà quotidiana contemporanea; per questo troviamo dei capi come giacche e camicie che si ispirano al tipico abbigliamento da lavoro, sia per il tessuto che per la grafica. Infatti lo stilista ha dichiarato: “Sono queste le persone che portano il peso del mondo, mentre ascoltano i discorsi di odio che provengono dalla Casa Bianca attraverso i canali di notizie. Queste persone hanno una forza e una dignità che io voglio riflettere nei vestiti”. Inoltre lo stilista ha appositamente scelto di far apparire un modello mutilato, che rappresenta la parte più vulnerabile dell’umanità, mentre la nudità del modello ad inizio spettacolo mette in luce i suoi capi come una forma di protezione.

Quindi, la moda insieme a tutto ciò che può sembrare solo apparentemente effimero, sente il bisogno di esporsi, schierandosi in prima linea.

Giulia Palazzo

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